lunedì 20 agosto 2018

Mass Effect Trilogy: analisi dettagliata del mondo di Peacewalker

Lo scorso aprile abbiamo descritto in dettaglio il protagonista della Trilogia, adesso vediamo quali sono le differenze riscontrate rispetto al MASS EFFECT originale, setacciando anche nei dettagli più piccoli che rendono unica questa novelization.

Punto uno. L'infanzia di Shepard
Shepard in abiti casual. Fan-Art digitale dell'artista DeviantArt Lumen-Terra (2018).
La Trilogia originale di MASS EFFECT glissa sulle avventure giovanili di Shepard, forse facendo sì che sia il giocatore stesso a immaginare cosa faceva il protagonista prima di arruolarsi. Florence Castle, come sappiamo, ha costruito per la sua Paige un profilo da Terrestre/Superstite ma aggiunge qualche piccolo dettaglio circa la sua infanzia in modo da far apparire il personaggio molto più tridimensionale rispetto ai canoni costruiti da BioWare e soci: sappiamo infatti che la protagonista è nata e cresciuta sulla Terra come "Paige White" e che non ha conosciuto i suoi veri genitori. "White", inoltre, è un cognome di origine anglosassone e Castle ha pensato bene di darle i natali a Manchester e non a Londra - patria peraltro del suo futuro capitano, David Anderson. Fin qui tutto bene, eccezion fatta per il manifestarsi dei poteri biotici che suscitano l’interesse di un’organizzazione segreta senza nome (che verrà poi ufficiata dal cosiddetto "Uomo Misterioso" sotto il nome di Cerberus) fino a rapirla insieme a tanti altri ragazzini come lei. Insomma, un infanzia del tutto identica a quella di Jack, la potente biotica conosciuta anche come "Soggetto Zero", con la differenza che Paige viene in seguito liberata grazie a un fortunato raid dell'Alleanza e solo tempo dopo adotterà il celebre cognome di Shepard. Tuttavia, non è ancora chiaro in che modo Paige l'abbia adottato e Castle sembra sicura di svelarne il mistero in una futura pubblicazione.

Punto due. La squadra
Foto di gruppo dei membri passati e presenti della Normandy, dal DLC "La Cittadella" di MASS EFFECT 3 (2012). Sono riconoscibili Ashley come membro umano superstite dal primo capitolo e Garrus come relazione di Shepard.
Si è già accennato il fatto che Paige non può vincere le battaglie più pericolose se non con il supporto dei suoi cari compagni, ma non abbiamo menzionato quali rapporti intercorrono tra lei e ogni singolo membro della Normandy, qual è il suo livello di amicizia nei confronti di ognuno di essi, e così via. E non possiamo non cominciare con i membri umani che hanno accompagnato Paige nella sua primissima avventura: il tenente Kaidan Alenko e l'artigliere capo Ashley Williams.
Biotico L2 il primo e soldatessa la seconda, i due instaurano con la protagonista rapporti diametralmente opposti: in primo luogo, Kaidan tenta più e più volte di esprimere tutto l'affetto che prova per Paige giacché quest'ultima, come il tenente stesso, è una biotica da un passato difficile e estremamente emotiva; elementi in comune che, però, si riveleranno insufficienti per gettare le basi di una relazione stabile. Relazione peraltro già condannata in partenza dalla presenza di Liara T'Soni, nella quale tuttavia Paige vede una sorella che non ha mai avuto. Il rifiuto delle attenzioni di Kaidan non è dovuto a voler cedere al fascino dell'Asari ma voler piuttosto costruire le fondamenta di quella che diventerà la relazione romantica preferita dalle fan della Trilogia... ma questa è un'altra storia. In secondo luogo, la presenza di Ashley non è solo giustificata dall'amore dell'autrice per gli eroi femminili ma anche per l'elemento in comune della condotta da superstite (è l'ultimo soldato rimasto dell'unità 212 di stanza su Eden Prime) e la tenera sensibilità tipica del gentil sesso. Inoltre, per quanto sia disposta a sacrificarsi per salvare la faccia della comandante, questa non può lasciarla al suo destino come una "martire" pronta a tutto. Questa fiducia reciproca si conclude ben presto in un'amicizia quasi fraterna.
Per quanto riguarda gli altri membri, Paige sembra aggrapparsi più di frequente a quelli che conosce da più tempo come la succitata Liara o la ragazza Quarian Tali'Zorah - la quale, ironicamente, accompagna la comandante nella maggior parte delle avventure rispetto all'Asari. Anche gli alleati maschili sono ridotti a pochi elementi, due per la precisione: da una parte troviamo un gigante forzuto armato di fucile che viene descritto per la prima volta come "un cacciatore di taglie Krogan ingaggiato dall'Ombra per eliminare un pericoloso criminale" e che risponde la nome di Wrex; dall'altra un Turian dapprima agente SSC e poi vigilante i cui unici punti deboli sono le ingiustizie e la sua stessa comandante... ahimè, sapete già di chi sto parlando.

Punto tre. La relazione
Paige e Garrus insieme. Fan-Art digitale dell'artista DeviantArt Lumen-Terra (2018).
Se esiste un compagno che più di tutti riesce a strappare un sorriso alla sfortunata orfana di Manchester è certamente il vigilante Turian noto come Archangel. In realtà, questo è solo il nome in codice dell'ex agente SSC Garrus Vakarian, storico compagno di squadra presente fin dall'inizio della trilogia, il cui rapporto iniziale con Paige è paragonabile a quello di maestro e allievo - o, se vi piacciono i Transformers, a quello tra Optimus Prime e Bumblebee nelle iterazioni più moderne. La simbiosi tra i due, però, non si attiva immediatamente come accade con le sotto-trame di Liara, Ashley e/o Kaidan nel primo capitolo, ma solo dal secondo MASS EFFECT in poi, punto che peraltro non è stato molto gradito dalla maggior parte dei giocatori. Eppure tale scelta è stata voluta probabilmente come tentativo di emulare una relazione romantica realistica seguendo lo schema amicizia/infatuazione/innamoramento, ed è anche una relazione alternativa disponibile nella seconda parte del fumetto interattivo Genesis 2, l'antefatto DLC per MASS EFFECT 3. Ora la domanda è: perché proprio lui e non un altro maschio? Per rispondere dovremo analizzare insieme la psiche della protagonista e del suo partner: sebbene siano fisicamente incompatibili (i Turian sono basati sui destro-amminoacidi, come confermato nel Codex del gioco), il loro background sono segnati dalle profonde cicatrici lasciate dalla morte delle loro rispettive squadre, causata da un Divoratore nel caso di Paige e da un compagno traditore in quello di Garrus. Ciò porta a far pensare che entrambi non sopportino l'idea che "l’uno non potrebbe mai farcela senza l’altra" e che basterebbe anche un solo piccolo errore per rovinare l'equilibrio; ecco perché Paige vede in Garrus come l'unico salvagente che la salverebbe dall'abisso della solitudine e dal senso di colpa di non aver fatto un buon lavoro. Il suo subconscio dunque trasmette un preciso messaggio latente, dovuto soprattutto a quella sensazione di doppia personalità, quasi fosse l'altra faccia della stessa medaglia che rappresenta una qualità del tutto opposta a quella tipica del Turian di cui sopra: da fedele amico passa a partner dolce e premuroso nel corso della Trilogia in un crescendo leggero e delicato - citando testualmente il personaggio in un punto del DLC Leviatano, l'amore che nutre per Paige lo ha "trasformato in una persona timorosa di perdere ciò a cui tiene".
Tuttavia, Garrus tecnicamente non sarebbe in grado di conquistare il cuore della sua stessa comandante, in quanto egli "se coinvolto in discussioni a sfondo sentimentale, si dimostra piuttosto goffo e impacciato, mostrando una timidezza che mai si vedrebbe con uno Shepard maschio." (fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera); e infatti questa duplice personalità suscita in una vasta fetta di giocatrici della saga un interesse al limite del morboso nei confronti del personaggio, quasi allo stesso livello del pubblico maschile nei confronti di Liara o delle Asari in genere. Non a caso, una minima parte del campione trova questo aspetto ridicolo e per nulla consono per un personaggio tipicamente guerriero - un'utente di nome Midna, del canale YouTube PlayerInsideTV, rientra in questa categoria, come si vede in questo approfondimento sulle relazioni della Trilogia, pubblicato quattro anni fa. Quello che in effetti ha lasciato tutti a bocca asciutta è la mancanza quasi totale di sequenze romantiche degne di questo nome, oppure presenti ma così "infantili" da avvicinarsi a quelle a cui siamo abituati a vedere nelle favole Disney più famose, tra cui La Bella e la Bestia. Certo, possiamo solo immaginare i due protagonisti scambiarsi un bacio o intenti qualche momento "intimo" quando la telecamera cambia angolazione e/o sfuma sul nero, ma la magia di questa sotto-trama consiste proprio in questo: convincere il giocatore a vivere il tutto come una favola dal finale tragico e senza sapere con certezza il destino dell’eroina. E la presenza delle rose, tanto il fiore quanto il profumo, non solo sembra un vago richiamo al personaggio di Alistair in Dragon Age: Origins (un altro videogame figlio della BioWare), ma chiama in causa anche la celeberrima favola di Amore e Psiche narrata nell'opera L'Asino d'Oro di Apuleio, giacché le rose rosse (simbolo dell'amore per eccellenza) sono il fiore sacro dello stesso Cupido o, più nello specifico, della dea Afrodite.

Punto quattro. Cambio di personaggi
Shepard affronta Tela Vasir, dal DLC "L'Ombra" di MASS EFFECT 2 (2010). Fan-Art digitale dell'artista DeviantArt Altariah (2013).
Capita raramente che Castle modifichi la trama di una storia o la arricchisce con elementi inediti, meno raramente invece è la sostituzione di alcuni personaggi all'interno della storia stessa; MASS EFFECT non fa eccezione. Castle prova una certa repulsione verso quegli elementi considerati solo "di contorno" nell'arazzo della sua novelization e punta dunque a una drastica modifica al cast presentando ad esempio una nuova Asari, una ex commando di nome Peonia T'Veris. Costei andrà a sostituire lo Spettro traditore Tela Vasir (un'Asari anche lei) nel DLC di MASS EFFECT 2 dal titolo "L'Ombra", ma con una piccola variante: alla fine la traditrice non morirà dopo il duello con Shepard e Liara ma riesce a uscirne viva "per il rotto della cuffia" e covando vendetta nei confronti della protagonista - e questa falsariga del rivale numero uno sembra copia-incollato dall'effettivo arcinemico che incontreremo in MASS EFFECT 3, l'assassino di Cerberus Kai Leng. Ma chi è questa Peonia? Castle ce la descrive così:
«Una delle Asari che attivamente si è schierata contro l’umanità fu Peonia T’Veris. Ella su Thessia era la più brillante agente del leggendario corpo delle Commando e fin da quando era poco più che una Dama sognava di diventare uno Spettro. Tale sogno le fu rubato quando fu ritenuta non idonea allo status di Spettro durante la selezione del 2183, poiché quel posto fu concesso all’umana Paige W. Shepard e appena tre anni dopo un altro umano ottenne quell’onore e lei invece fu ancora una volta scartata. Da allora Peonia fu corrosa dall’odio e dall’invidia fino al midollo, al punto che i suoi poteri biotici si amplificarono di pari passo con la sua rabbia. Lei continuava a chiedersi perché due umani sono stati ritenuti idonei e lei che era un’Asari, cioè una rappresentante della specie più avanzata del Consiglio, non lo è stata? Questa dimenticanza doveva essere punita severamente, così si era di recente posta a capo di un gruppo di guerriere, perlopiù Ricognitori ed ex mercenarie Eclipse, al fine di condurre la sua personale campagna contro gli umani.»
La seconda variante è l'introduzione di un nuovo compagno di squadra nel terzo capitolo della Trilogia, che come spiegato grossolanamente nel documento di presentazione di Paige W. Shepard all'inizio, andrà a sostituire il tenente James Vega. Si tratta di un personaggio di recente meglio sviluppato e risponde al nome di Michael Usher, del quale ce ne occuperemo in futuro.

Punto cinque. Il finale
Garrus al memoriale della Normandy, dal finale Extended Cut di MASS EFFECT 3 (2012). In questa scena in particolare, conseguenza della scelta Distruzione con una Potenza Militare Effettiva superiore ai 3100 punti, il Turian è riluttante nell'appendere la targa di Shepard in quanto nutre una piccola speranza che ella sia sopravvissuta.
Anche il finale della novelization risulta diverso da quello canonico del gioco. A tal proposito TheLoneInquisitor (utente italiana della piattaforma DeviantArt ), in una sua mini-storia pubblicata nell'aprile 2012, riassume così il finale di MASS EFFECT 3, fornendo nel contempo alcune delucidazioni che smentirebbero la famigerata Teoria dell'Indottrinamento:
«È probabile che l’Araldo alteri la percezione della realtà di Shepard affinché la convinca a scegliere la Sintesi, sebbene ella si trovi dentro il Crucibolo. Non è un sogno, non vediamo com’è realmente la macchina dall’interno né la vera essenza dell’Araldo, ma solo ciò che egli vuole che vediamo. Shepard è tuttavia cosciente e le sue azioni sono reali, seppur traslate in una realtà che percepisce in modo distorto. In seguito, l’Uomo Misterioso viene portato sulla Cittadella dall’Araldo, il quale tenta invano di avvicinarlo alla Sintesi, giacché egli resta fermo al poter controllare i Razziatori. Peccato che sia già stato indottrinato, è lui stesso a essere controllato, di conseguenza il Crucibolo deve essere attivato da una mente libera per poterlo usare contro i Razziatori. Ecco perché essi attendono l’arrivo di Shepard, ferita gravemente, e poi trasportarla al Crucibolo. È qui che l’Araldo confonde la comandante per indebolire la sua volontà e spingerla a scegliere la Sintesi, ossia ciò che i Razziatori hanno sempre desiderato. Per questo motivo il Catalizzatore si manifesta nelle sembianze del bambino dell’attacco alla Terra [simbolo di tutti gli umani che Shepard non è riuscita a salvare], ed è anche la ragione per cui egli mente affermando che la distruzione del nemico annienterebbe di riflesso anche tutte le forme di vita sintetiche. Probabilmente, l’immagine dell’Uomo Misterioso nel finale insieme a Shepard non è reale ma rappresenta la facciata indebolita dalla sua mente, facilmente indottrinabile, mentre Anderson raffigura il lato lucido e forte; dunque l’Araldo sfrutta tali figure emotivamente instabili a proprio vantaggio, atte a indebolire la volontà della protagonista.»
Tutto questo è reso possibile anche alla correzione di alcune (e perlopiù fastidiose) incongruenze riscontrante durante i 10-15 minuti finali della Trilogia, non solo quelle riviste grazie al DLC Extended Cut di MASS EFFECT 3. Partiamo dalla corsa al raggio in quel di Londra: dopo aver caricato i compagni sulla Normandy ed essere stata colpita di striscio dai laser dei Razziatori, Paige resiste per qualche secondo grazie alle proprie barriere biotiche e, quando si ritrova a terra, i Marine superstiti annunciano sì che il convoglio è stato decimato ma subito dopo si correggono nell'osservare una figura zoppicare verso l'ingresso del trasportatore... Shepard è viva, il che risulta coerente con l'affermazione di Hackett secondo la quale qualcuno è riuscito a salire a bordo della Cittadella. E Anderson? Anche lui è salito a bordo ma prima di Paige, probabilmente perché si trovava in testa al gruppo. Il paesaggio attorno al quale avviene tale scena però non resta inspiegabilmente vuoto come il gioco ci lascia intendere, anzi gli alberi spogli degli incubi di Paige non ci avvertono che ciò che lei sta vivendo non è reale, ma piuttosto rappresenta l'avverarsi delle sue paure più profonde - in particolare, l'impossibilità di non poter "tornare indietro viva" da quell'impresa suicida o, di nuovo, il terrore di non poter salvare tutti in caso di fallimento.
Quando poi Paige si reca sulla Cittadella e affronta l'Uomo Misterioso con Anderson, ella sembra cedere al controllo del nemico come se fosse stata indottrinata... assolutamente falso! Essendo una biotica, Paige è in qualche modo capace di "chiudere" quel lato della sua mente rimasto vulnerabile da così tanti traumi, esattamente come aveva fatto la Matriarca Benezia per impedire che la sua mente finisse totalmente indottrinata da Saren e la Sovereign... a sua volta, ironia della sorte, un Razziatore! Finito il gioco mentale, e dopo che Paige è arrivata finalmente al cospetto del Catalizzatore, parecchi fan della saga si domandano: «E tu, quale destino sceglierai per questi dannati Razziatori?», e per la sua novelization la Castle ha preferito quella più a filo con la trama originale, ovverosia la Distruzione.
Considerando tutti i finali, questo è l’unico che ha senso perché è quello che i ragazzi della BioWare dovevamo fare dall’inizio della serie; e Paige, come già detto, è disposta a fare mille sacrifici per salvare tutti gli altri e il suo obiettivo fin dall’inizio era distruggere i Razziatori affinché i posteri non dovranno sopportare le sue stesse atrocità, nonché proteggere gli organici. Certo, così facendo IDA e i Geth verrebbero disattivati per sempre essendo sintetici, ma nonostante il prezzo troppo alto la promessa è stata mantenuta, i Razziatori sono distrutti... insomma, questa è la decisione della vera Shepard! Naturalmente anche gli eroi hanno bisogno di allontanarsi dal dovere e rilassarsi "da qualche parte ai Tropici" ma promettendo di tornare nel caso una minaccia più grande mettesse in pericolo di nuovo la galassia... e quella minaccia è rappresentata dall’Araldo, che sorprendentemente è sopravvissuto al cataclisma che ha provocato la morte dei suoi “fratelli” Razziatori - questa piccola licenza poetica fungerà da base per il "codino" conclusivo della Trilogia chiamato Aftermath, presto disponibile sulla nostra piattaforma.

Nessun commento:

Posta un commento